progetto di MARCELLA MARRARO
Sessioni fotografiche per coppie di parenti stretti e più o meno somiglianti (occhio alle sorprese)
in collaborazione con Progetto Outsiders
Il volto umano è anatomia ed espressione. Entrambi questi aspetti sono tracce dei nostri legami: quando si dice a una ragazza “hai il sorriso di tuo padre”, che cosa accende l’associazione mentale, la struttura delle labbra o piuttosto un modo particolare di sorridere? Qualunque significato si voglia attribuire oggi alla parola famiglia, gli indizi delle persone a noi prossime li portiamo sul volto. Quando Marcella Marraro fotografa i volti di fratelli e sorelle o di genitori e figli – biologici o no, poco importa – non ha idea di quale sarà il risultato del ritratto. L’abbinamento delle due metà è sempre una sorpresa che sconcerta lei per prima perché spesso i due soggetti, a prima vista, sembrano non somigliarsi per nulla, eppure affiancati… Nel ritratto intergenerazionale, il volto dei giovani ricorda chi siamo stati, quello degli adulti è una possibilità del nostro divenire nel tempo. Entrambi, nel contempo, sono indizi di chi non è con noi eppure è lì, sul nostro viso: la sua passione per i volti nasce tanti anni fa, guardandosi allo specchio per cercare somiglianze con un padre che non era con lei. Ben inteso, il ritratto a metà non suggella i legami. Si limita a interrogarli, a indagarli. Non è un per sempre, è solo un adesso. Cercando quello che resta, ritrae quello che cambia.