Pedagogia e letteratura per una comunità educante.
Il volume PRIMI LIBRI PER LEGGERE IL MONDO, nella collana I saggi dell’Editrice Bibliografica di Milano, è una raccolta di studi, riflessioni ed esperienze maturate nel corso della mia pratica professionale.
Questo lavoro si rivolge a un ventaglio di persone molto ampio: parla ai genitori in attesa e alle famiglie che intendono approfondire aspetti relativi allo sviluppo unitario dell’infanzia e alla proposta editoriale, offre affondi tematici ai volontari che si occupano di promozione della lettura, si propone come cassetta degli attrezzi per bibliotecari e operatori del sistema integrato dei servizi educativi 06, richiama l’attenzione degli amministratori su alcune questioni politiche. In definitiva si rivolge alla comunità educante.
I LIBRI PER LA PRIMA E PRIMISSIMA INFANZIA SONO PRESENTATI IN TUTTO IL LORO SPLENDORE, MA SPOGLIATI DA SOVRASCRITTURE DI POTERI EDUCATIVI MAGICI.
Obiettivo generale del lavoro è analizzare quanto sia feconda e spesso travisata la relazione tra letteratura e pedagogia: una relazione aperta e complicata, in cui affonda un continuo confronto dialettico che si muove tra tensioni libertarie e sovrastrutture sociali, alimentate da interessi molteplici e differenti.
L’educazione ci riguarda tutti, in quanto animali sociali che condividono un piccolo pianeta.
A partire dall’esposizione dei bisogni universali di bambini e bambine nei primi anni di vita e nelle diverse fasi del loro sviluppo, Francesca Romana Grasso compie un interessante e sintetico excursus sulle teorie di figure di spicco dell’educazione attiva (Pestalozzi, tard, Pikler, Montessori, Wallon, Goldschmied, Munari) e mette a fuoco, anche in base a queste, alcune soluzioni adottate con successo nei servizi educativi e nelle biblioteche di diverse realtà europee. Inoltre offre una serie di considerazioni interessanti, corredate da bibliografie ad hoc, su proposte editoriali per la primissima infanzia, scelte in base alla coerenza progettuale in riferimento a contenitore, contenuto e competenze del destinatario.
Abbiamo ritenuto opportuno segnalare questo saggio perché, a nostro avviso, fornisce un quadro preliminare, chiaro e documentato, di quanto, allo stato attuale delle cose, è possibile trovare riguardo ai bambini, che si tratti di studi, libri, servizi, oggetti, spazi. Potrebbe sembrare poco, invece, in un momento in cui tendono a mancare proprio i fondamentali che erroneamente si danno per scontati, l’obiettivo che si pone questo saggio, oltre che onesto e misurato, è sensato e quanto mai adeguato al momento. (dal blog dei Topipittori)
INel libro viene presentata una visione di rete capace di offrire risposte diversificate e qualificate alla cittadinanza, anche attraverso percorsi condivisi, come previsto in alcuni documenti internazionali e nazionali (linee guida dell’IFLA, all’AGENDA 30, comunicazioni e raccomandazioni europee, legge per la Buona scuola).
Per valutare la coerenza delle diverse proposte si riprendono in maniera spiraliforme alcune idee psicopedagogiche presentate nella prima parte, mantenendo però l’attenzione sull’oggetto libro e, in certa misura, su giochi e giocattoli.
L’idea è quella di condividere conoscenze per scegliere in maniera consapevole tra le proposte per la primissima infanzia: libri in bianco e nero, prelibri da culla, di stoffa e da bagnetto, libri cartonati con fustellature e fori, libri brulicanti, libri visivi senza parole, cataloghi, volumi fotografici, libri gioco e giocattolo, divulgazione scientifica, albi illustrati. Dei libri si analizza la coerenza progettuale tra parole (quando presenti), immagini, elementi paratestuali e la fisicità dell’oggetto-libro in relazione a chi lo leggerà.