L’inizio è travolgente, ma in punta di piedi: mentre si aggira in un mondo di persone grigie, arrabbiate e sospettose, un bambino trova una chiave che schiude una realtà magica e parallela.
Il bimbo è indeciso: aprire o non aprire quella porta ricoperta di ragnatele? Seguire o non seguire quello strano moscerino rosso? E tu cosa faresti, pare quasi chiedere il libro al lettore?
Il mondo nel quale il bimbo si addentra con circospezione e curiosità è spettacolare. Dopo le prime pagine in cui il bambino fa i primi incontri un po’ stranulati di questo mondo, scopriamo che in esso si affacciano diverse altre porte – porticine, portoni, cancelli – che collegano diversi ambienti: subacquei, sotterranei, aerei, c’è un giardino di lecca lecca, una biblioteca, un prato fiorito…
E quindi c’è un gran via vai di creature bizzarre – strani animali antropomorfi – che sbucano dalle porte e si aggirano in quel mondo sospeso.
C’è davvero da restare incantati a osservare e scoprire, lettura dopo lettura, i meravigliosi dettagli illustrati da Ji Hyeon Lee, così buffi, strambi, colorati, divertenti: melanzane a pois, angurie verdi, mongolfiere con le corna, giocolieri, moscerini che escono da porticine appese ai rami…
Eppure non si ha nemmeno troppo tempo per soffermarsi a osservare perché si è travolti dagli accadimenti: seguendo la sua nuova amica il bimbo partecipa a un picnic, vola in altalena… la sua figura, inizialmente centrale e in primo piano, si mescola con la nuova realtà. C’è persino un matrimonio da festeggiare, e quanto sono buffi gli sposi, così diversi tra loro!
La porta è solo apparentemente un silent book; in realtà le parole ci sono, indecifrabili, scarabocchi racchiusi in ballons come un fumetto. E qui sta la genialità dell’autore che, certo, avrebbe potuto scrivere dei dialoghi comprensibili, ma perché non lasciare la possibilità ad ogni bimbo lettore di immaginarsi cosa ci sia scritto, stuzzicando ancor più la fantasia e la co-narrazione?
recensione a cura di Galline Volanti
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