“C’era un giardino. Un giardino talemnte grande, un giardino senza fine. Un giardino selvaggio che un tempo era stato abitato da principi e principesse. Quelli veri, non quelli delle storie inventate”.
Il padre di Chiara è ambasciatore a Teheran negli anni della rivoluzione islamica, in piena guerra con l’Iraq. Di lì a poco l’intera famiglia lo raggiunge: ma l’Iran è un paese lontano e sconosciuto agli occhi di un bambino. Gli affetti, i giocattoli, il cucciolo, la dimora con il giardino da fiaba rappresentano per Chiara il dentro, sicuro e accogliente, ma il fuori è ben altro: è la città nera dove soldati dalle lunghe barbe scure sono armati fino ai denti.
È la guerra che le fa tanta paura.
Fino al giorno in cui, oltre il cancello, lo sguardo di Chiara incrocia quello di Massoud…