Il libro
In occasione della decima edizione del Festival, è uscito il libro che racconta l’esperienza dell’Ufficio Poetico. È scritto da Bruno Tognolini e edito da Gallucci.
La prefazione di Bruno Tognolini
Una scatola di semi
Questo libro è nato con l’intento di raccontare il mio lavoro da scrittore non dentro un libro, ma dentro un festival: il Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi, che da dieci anni prende vita a Cagliari.
Non racconterò quell’evento, con le sue migliaia di ospiti, incontri, mostre e trovate, ma soltanto questo mio decennale contributo in scritture e idee e opere, a cui ho dato il nome di UFFICIO POETICO.
In questo libro chi non ha mai visitato quel festival potrà trovare – e chi l’ha visitato ritrovare – una scelta di testi inediti, rime e storie e testi teatrali che hanno avuto vita solo in quegli anni e in quei giorni.
Quindi è un libro di letture, però non solo: è il racconto di un’esperienza di narrazione in parte condivisa coi bambini. Come tale può essere utile a insegnanti, bibliotecari, promotori d’eventi e altri vari artieri della cultura.
Utile: non come manuale di istruzioni da mettere in opera, ma come testo da mettere in scena. Non come stampo per dolci, ma come scatoletta di sementi. Come un bel cesto di suggestioni che, ripiantate e rilavorate da altre mani adulte e bambine, potranno produrre altre storie, altre forme, altra bellezza condivisa.
Se questo accadrà, non solo io ma tutto il Festival Tuttestorie ne sarà felice.
Non racconterò quell’evento, con le sue migliaia di ospiti, incontri, mostre e trovate, ma soltanto questo mio decennale contributo in scritture e idee e opere, a cui ho dato il nome di UFFICIO POETICO.
In questo libro chi non ha mai visitato quel festival potrà trovare – e chi l’ha visitato ritrovare – una scelta di testi inediti, rime e storie e testi teatrali che hanno avuto vita solo in quegli anni e in quei giorni.
Quindi è un libro di letture, però non solo: è il racconto di un’esperienza di narrazione in parte condivisa coi bambini. Come tale può essere utile a insegnanti, bibliotecari, promotori d’eventi e altri vari artieri della cultura.
Utile: non come manuale di istruzioni da mettere in opera, ma come testo da mettere in scena. Non come stampo per dolci, ma come scatoletta di sementi. Come un bel cesto di suggestioni che, ripiantate e rilavorate da altre mani adulte e bambine, potranno produrre altre storie, altre forme, altra bellezza condivisa.
Se questo accadrà, non solo io ma tutto il Festival Tuttestorie ne sarà felice.
Se volete approfondire e leggere alcuni brani tratti dal libro, li trovate qui sul sito di Bruno Tognolini.
A questa pagina trovate la scheda del libro e la rassegna stampa, sul sito dell’editore Gallucci.
La quarta di copertina
Cosa ci fa per dieci anni uno scrittore per ragazzi in un festival di libri per ragazzi? Fa l’Ufficio Poetico: scrive. Ma il festival non è un libro, come può scriverlo? In tanti modi: racconta il tema dell’anno, coinvolge le maestre con spunti e richieste di aiuto, compone rime e testi teatrali, duetta con i più piccoli…
Come ogni anno invece il tema include: ogni storia è giramonda, ogni libro è viaggio. Allora come si fa? Come in viaggio: si fa un cammino, che trova le tappe sue e perde le altre. Non tutto nei viaggi dei libri potendo esplorare, tracciamo una rotta arbitraria e su quella partiamo: magari quest’anno una Pasta Figlia dirà dove siamo davvero passati.
Un’antologia da godere, la trasmissione di un’esperienza, una mappa per ripetere l’esplorazione a casa, in classe o in biblioteca.